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TORRE DI MAGNISI

by Salvo Maccarrone, giornalista

Suggestiva visione della Torre di Magnisi (foto prof. Rosario Lancilla)

 

IL NOME

Con molta disinvoltura i priolesi la chiamano ancora oggi «Torre dei Saraceni" mentre nella realtà essa venne costruita nel periodo del protettorato britannico della Sicilia quando la minaccia delle truppe napoleoniche si fece più intensa.

 

LA TORRE DI MAGNISI VENNE COSTRUITA NEL XIX SECOLO

La sua data di fondazione viene collocata nel 1810. La stima appoggia sul contesto storico e sulle descrizioni del topographer William Henry Smyth che effettuò la sua ricerca nel 1814 e il 1815.

 

LA TORRE SI ELEVA SOPRA UNA PROTUBERANZA DEL TERRENO

La solida struttura si erge solitaria sopra un'ondulazione del terreno di 16,3 metri, la massima elevazione misurata sulla penisola Magnisi da cui trae il nome. Nonostante il peso di oltre 100 anni, ha conservato intatto quell'aspetto maestoso ed austero che suscita un immediato interesse si artistico che militare.      

 

LE ESTROSE PARTICOLARITA' DELLA TORRE

Quelle migliaia di grossi conci di pietra, posizionati ad arte come in un paziente puzzle, danno ancor più forza alle sue forme e  creano indubbi rapporti armonici nonchè estrose particolarità. Tra queste il suo aspetto cilindrico, con un impercettibile restringimento verso l'alto, e il capriccioso cordoncino di pietra che contorna la parte superiore (foto a sinistra); forme architettoniche e decorative di impeccabile fattura che, oltre a conferire equilibrio ed armonia all'insieme, ingentiliscono il piglio severo della sua mole.

 

DIAMETRO E SPESSORE DEI MURI

Il diametro esterno della torre è di metri 13.70; quello interno di metri 8.50 mentre lo spessore dei muri è di metri 2.60 e sembra corrispondere a quello dei castelli svevi di Augusta e di Catania. E' ovviamente a pianta circolare, con pianterreno e una prima elevazione da cui si accede al terrazzo;il locale inferiore, immerso nel buio, è  diviso  in tre ambienti  di  cui il più grande occupato da una mega colonna che regge il soffitto e da un grande serbatoio d'acqua; gl altri due ambienti, di più modeste dimensioni erano utilizzati come deposito munizioni e viveri. Il piano superiore era destinato probabilmente all'alloggio dei soldati; sul terrazzo era posizionato un cannone girevole da 32 o 24 libbre.

 

LA VOLTA AD OMBRELLO: PARTICOLARITA' UNICA

La particolarità che rende unica nel suo genere questa torre è l'elemento architettonico interno, «la volta ad ombrello», di grande originalità e il cui impiego sinora non si è riscontrato in altre costruzioni militari della provincia siracusana. Per creare due grandi ambienti,  il progettista fece ricorso a una tale ingegnosità che prevede al  centro della torre una grandiosa colonna, destinata a sostenere uno dei piedi della volta a botte mentre l'altro grava sul muro di cinta.

 

TORRE DI MAGNISI - PIANO SUPERIORE (PARTICOLARE)

Una delle due botole aperte nel pavimento del piano superiore della Torre di Magnisi che serviva a raggiungere, con scala o corda, il piano sottostante. A sinistra uno dei muri divisori e in fondo, ricavata nello spessore delle mura, l'angusta e tortuosa scalinata (inizialmente avvolta dall'oscurità) che conduce al terrazzo. (Disegno di Salvo Maccarrone, 1994).

 

LE BOTOLE

Nella volta del piano inferiore sono ricavate due botole di cui la più piccola, a collo cilindrico, serviva da pozzetto di ispezione del serbatoio d'acqua sottostante, l'altra costituiva una via per spostarsi da un piano all'altro, attraverso una scala mobile.

 

LE MANOMISSIONI DELLA MARINA MILITARE

La massa compatta della torre non presenta crepe e il rovinosi terremoti del 13 e 16 dicembre 1990 non sono riusciti neppure a scalfirla; alcuni stravolgimenti alla sua struttura originaria furono provocati dalla Marina Militare Italiana la quale, durante l'ultimo conflitto mondiale, gli aveva restituito l'antica funzione di strategico punto di osservazione marittimo. Nei pressi della Torre, ad ovest del Faro di Magnisi, sorgevano infatti le postazioni militari antinavi e antiaeree per la difesa della costa siglate "A.S. 361 (d.c)" . Originariamente la torre era cieca, cioè buia, con quattro sottili feritoie da cui era possibile controllare l'esterno da quattro punti diversi. Le aperture che si vedono oggi nel piano superiore, una ad ovest  trasformata in porta di accesso e l'altra ad est, sono una innovazione apportata dalla Marina Militare. Opera sua è anche la massa di terra e i gradini che permettono di raggiungere il nuovo ingresso e forse anche la bassa e angusta apertura di accesso al piano inferiore, ricavata ad est della torre, che denuncia forti manomissioni nei conci di pietra. 

                                         

                                              @ Salvo Maccarrone, Priolo 1994

 

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