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Rasiom, Sincat e Marina di Melilli

 

 

Cenni storici su Marina di Melilli e Fondaco Nuovo

Salvo Maccarrone

(13 giugno 2006)

        

MARINA DI MELILLI - FONDACO NUOVO
Il villaggio di Marina di Melilli era ubicato in contrada Biggemi, un antico ex feudo confinante approssimativamente a Nord con l’ex feudo Mostringiano , a Sud con l’ex feudo della Targia, ad Ovest con il crinale del Monte Climiti e ad Est con il mar Jonio e con una striscia di terra che prosegue verso la Penisola Magnisi.

Tutto quello che attualmente rimane dell'abitato di Marina di Melilli, poche case sventrate  e tanta desolazione, è raggiungibile dalla ex strada statale 114 al km 10. Il villaggio era l’appendice piu’ pittoresca del litorale balneabile denominato Fondaco Nuovo che i priolesi, negli anni Ottanta, dopo la conquistata autonomia amministrativa, hanno ribattezzato Marina di Priolo.

Il toponimo "Fondaco Nuovo" esisteva già nel XVII secolo, e lo conferma lo storico Giovanni Andrea Massa nella sua opera "La Sicilia in prospettiva" edita in due volumi a Palermo nel 1709: “La spiaggia di Fondaco Nuovo, e con altro nome dell’anticaglia, così nominata per alcune vestigie di antichità, che vi restano. La cennata spiaggia è piena di rena, e tirando mille passi posta all’istmo o lingua o collo di terra, per cui al continente della Sicilia si unisce la penisola delli Magnisi…Comprende la mentovata penisola due litorali, uno a fronte del mezzogiorno, di tramontana l’altro”.

In questa località fino agli anni 40-50 esisteva un fondaco. La parola “nuovo” aggiunta a “Fondaco” ci conferma la preesistenza di tali fondaci, intesi soprattutto, dal periodo normanno a quello borbonico,  quali alberghi e magazzini di mercanti stranieri. Questa, in fondo, era una zona classica di imbarco e sbarco di persone e merci dalle navi. Siamo infatti in vicinanza della Penisola Magnisi (Thapsos) che con i suoi due golfi naturali permise, fin da tempi immemorabili, scambi commerciali con parecchi popoli del Mediterraneo. Dalla seconda metà dell'Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, in tutta la Sicilia la parola "fondaco" mutò significato indicando alberghi di infima classe dove trovavano alloggio, per dormire e rifocillarsi, gli uomini con le loro bestie da soma. Piu’ a nord di Marina di Melilli, lungo la litoranea che oggi conduce a Priolo, soffocata dai serbatoi dell’area Sg 14, la Torre di Fico (foto a sinistra) testimonia questa destinazione di albergo di Fondaco Nuovo. Infatti l’edificio  pare fosse anticamente un albergo per poveri passeggeri, eretto nel 1502 dal real convitto Calesanzio.

Il villaggio di pescatori di Marina di Melilli sorge però intorno agli anni Cinquanta.  Le prime abitazioni vengono issate nel 1957 e si raggrupperanno lungo una striscia di terra di un paio di chilometri compresa tra la strada statale Siracusa-Catania e il mare Ionio. In ventanni questa frazione di Melilli raggiunge una popolazione di circa un migliaio di abitanti, costituiti in circa 200 nuclei familiari. Al di là della strada statale, dove oggi sorge la raffineria Isab, era un continuo costruire di villette che faceva pensare ad uno sviluppo turistico di una certa rilevanza. E lo sottolineavano con orgoglio i tanti proprietari che già avevano avuto allacciate acqua e luce.
Gli abitanti di Marina di Melilli provenivano soprattutto dalle zone interne della provincia siracusana attratti dal miraggio dell’industria che nasceva a Priolo.

Nel 1977, durante il contenzioso sorto a seguito delle richieste autonomistiche  di Priolo, frazione di Siracusa, e di San Focà, frazione di Melilli, si scoprì che alla frazione Marina di Melilli, dotata di una delegazione comunale, appartenevano Città Giardino e le cosiddette “Case sparse” , sprovviste di delegazione comunale, considerate dal comune di Melilli come facenti parte della frazione di Marina di Melilli. Si seppe pure con certezza, grazie e certificazioni ufficiali del sindaco di Melilli,  che gli abitanti erano 815 nel 1971 e 989 nel 1976.

 

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