L'uomo è nato per vivere, non per prepararsi a vivere (Boris Pasternak).
Martha Medeiros: "Lentamente muore..."
Il nostro amico e affezionato lettore, Seby
Carta, ci fa notare che la poesia non e' di Neruda:
"Ciao Salvo, questa poesia e' di M. Madeiros, non di Neruda, ci ero cascato
anche io tempo fa".
Rispondiamo immediatamente a Seby confermando
l'errore in cui anche noi incappammo quando alcuni anni orsono pubblicammo sul
nostro sito la poesia che potete leggere sotto queste note e che abbiamo
riproposto nei giorni scorsi:
Caro Seby hai ragione e questa tua segnalazione
ci permette di fare finalmente chiarezza.
La poesia viene attribuita al Premio Nobel Pablo Neruda ma in realta' essa,
secondo quanto afferma Passigli editore (che del cileno Pablo Neruda ha
pubblicato diverse opere), sarebbe stata scritta da Martha Medeiros, una
scrittrice brasiliana.
La smentita e' anche provenuta dalla Fondazione Pablo Neruda confermando che
quella poesia non e' del grande poeta cileno.
Si tratta di un errore che e' iniziato a circolare nel web parecchi anni orsono
e non si capisce bene se voluto dalla stessa Medeiros (che peraltro svolge
anche attivita' giornalistica) o da qualche suo amico a fini pubblicitari.
Difficile digerire che trattasi di involontario errore e l'editore fiorentino
Passigli ha gridato allo scandalo affermando in un comunicato dai toni polemici
: "Chi conosce la poesia di Pablo Neruda si accorge all'istante che quei versi
banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei piu'
grandi poeti del Novecento".
Ma questo errore continua a circolare nel web ove, ancora oggi, si puo'
rintracciare con la poesia "Lentamente muore" associata addirittura in maniera
diabolica alla coppia Neruda-Medeiros. L'errore, di cui pochi si accorsero,
balzo' agli onori delle cronache solamente dopo che il 25 gennaio 2008 la
poesia venne letta nell' aula del Senato dall'on. Clemente Mastella (leader
Udeur) prima di annunciare la sua sfiducia al governo Prodi che poi ruzzolo'
clamorosamente.
Attraverso questa "bufala" circolante su Internet, la poesia ha acquistato fama
mondiale.
Salvo Maccarrone, 26 agosto 2009
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.