Spinosi problemi erano sorti in merito all'acquisizione dell'immobile con un quadruplice braccio di ferro che vedeva da un lato l'Amministrazione comunale di Priolo e dall'altro gli Eredi di Pier Nicola Gargallo (Mario Tommaso, Maria Emanuele, Lucia, Giovanni Martino e Umberta da Passano, vedova di Pier Nicola), gli allevatori di cavalli e la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa.
Nel 2007, Tommaso Gargallo (uno dei due rami della famiglia Gargallo) decide di acquistare l'immobile con la speranza di poterlo ristrutturare facendolo così divenire centro palpitante di cultura magari con l'aiuto della nuova amministrazione comunale, guidata da Antonello Rizza, che ha inserito la Masseria Gargallo nel suo programma amministrativo.
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Spinosi problemi erano sorti in merito all'acquisizione dell'immobile con un quadruplice braccio di ferro che vedeva da un lato l'Amministrazione comunale di Priolo e dall'altro gli Eredi di Pier Nicola Gargallo (Mario Tommaso, Maria Emanuele, Lucia, Giovanni Martino e Umberta da Passano, vedova di Pier Nicola), gli allevatori di cavalli e la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa.
La complessa vicenda ebbe origine alla fine degli anni Ottanta allorquando l'Amministrazione comunale di Priolo, intenzionata ad acquisire e poi a ristrutturare gli immobili e le aree adiacenti, affidò l'incombenaza all'architetto Giuseppe Pasquale Maria Santoro e all'ingegnere Giuseppe Di Mauro. I due professionisti priolesi si ritrovarono al centro di una battaglia contro i mulini a vento poichè gli Eredi Gargallo, con sdegno nobiliare, non accettarono la valutazione effettuata dall'Ufficio Tecnico Erariale di Siracusa; gli allevatori di cavalli vantarono diritti di tenuta dei locali; la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa non riteneva che nell'immobile sussistesserp le ragioni per essere dichiarato di interesse storico ai sensi dell'art.1 della Legge Regionale n.1089/1939.
Poi si assistette ad una tirata di remi in barca da parte della Soprintendenza che, nel 1990, rigettando in toto quanto enunciato nel giugno 1987, dichiarava che la "Masseria Gargallo" riveste "particolare interesse artistico" sottolineando che essa è una "pregevole testimonianza locale del 18° secolo". E mentre ancora si disputava la Masseria andava perdendo, per crolli, buona parte della copertura del vecchio frantoio, del fabbricato a due piani retrostante e di quello esterno.
Nessuno aveva pensato,al fine di soddisfare un interesse pubblico di natura urgente, di requisire l'immobile con un provvedimento eccezionale, che mettesse la parola fine alla telenovela. Alla fine,nel 2007, Tommaso Gargallo (uno dei due rami della famiglia Gargallo) decide di acquistare l'immobile con la speranza di poterlo ristrutturare facendolo così divenire centro palpitante di cultura magari con l'aiuto della nuova amministrazione comunale, guidata da Antonello Rizza, che ha inserito la Masseria Gargallo nel suo programma amministrativo. L'intento del neo sindaco sarebbe quello di avviare un progetto di valorizzazione della Masseria Gargallo utilizzandola quale centro di studi post-universitari, centro convegni e congressi nonchè centro di cultura umanistica e ambientale. Ma sinora, a parte qualche concertino musicale tra le altissime erbacce, nulla si è mosso.
Un antico documento ci mostra l'ambizioso progetto dei Gargallo che poi non venne realizzato.
Piccola galleria fotografica in flash per capire quale è l'aspetto attuale di questo complesso architettonico.