IL RIGASSIFICATORE DEGLI
IMBROGLI
Chiesto il rinvio della
prossima conferenza dei
servizi
La terza commissione
parlamentare "ATTIVITA'
PRODUTTIVE e INDUSTRIA"
dell'Assemblea regionale
SIcilia, si è riunita
oggi (24 marzo 2010)
alle ore 13 per
ridiscutere alcune
questioni "poco chiare"
sul rigassificatore e
sulla altrettanto poco
chiara convocazione di
una conferenza di
servizi "decisoria" sul
rigassificatore senza
invitare tutti i
soggetti interessati tra
cui i Comitati No
rigassificatore e i loro
legali rappresentanti.
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La Commissione,
presieduta dall'on.
Pippo Gianni, ha visto
la presenza dell'avv.
Rossana Interlandi
(massimo dirigente
dell'Assessorato
regionale industria), di
Francesca Marcianò
(stesso assessorato).
dei deputati regionali,
Bonomo, Vinciullo ed
altri. Presente anche
una nutrita
rappresntanza di Priolo
composta da Angelo
Musumeci (coordinatore
del comitato priolese NO
rigassificatore) e di
altri esponenti dello
stesso Comitato, Enzo
Radino e Raffaele De
Raffele. Presenti anche
Alessandro Biamonte,
presidente Commisione di
indagine per la
sicurezza della zona
industriale, e
l'associazione "Priolo
Parla" rappresentata da
Fabio Campisi.

Nel corso della riunione
della terza "Commissione
Attività Produttive e
industria" ci si è più
volte chiesto i motivi
per cui alla Conferenza
dei Servizi (che è stata
convocata il 26 marzo
2010 presso
l'assessorato regionale
all'industria) non fosse
stato invitato il
massimo responsabile
della Protezione civile
regionale anche alla
luce della possente e
allarmante relazione
dell'ex dirigente della
Protezione Civile
Salvatore Cocina in cui
si afferma che a Priolo
si registra mediamente
"Un incidente ogni
cinque giorni".

In quella relazione
Salvatore Cocina rimarca
la criticità dei sistemi
di sicurezza all'interno
delle aree a grande
rischio industriale.
Peraltro sottolinea come
a Priolo siano attivi
alcuni impianti entrati
in funzione 60 anni fa e
che oggi non hanno
quelle garanzie sotto il
profilo antisismico.

Grossissimi
pure i problemi legati
alle insufficienti
vie di fuga e alla
salvezza dei residenti
in caso di incidenti
rilevanti. Infatti l'ex
dirigente della
Protezione civile
Regionale nella sua
relazione
sottolinea come la
Protezione civile, in
caso di incidente
rilevante non è in grado
di lanciare allarmi
tempestivi e quindi la
salvezza della
popolazione va a farsi
friggere.
Salvo Maccarrone, 24
marzo 2010, ore 17:00
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