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ORE DI PANICO A PRIOLO

Raffineria ErgMed in fiamme, fuggi fuggi generale

PRIOLO (30 aprile 2006) - Altissime fiamme, seguite da cinque esplosioni, levatesi dalla raffineria Isab-Erg impianti nord, hanno provocato interminabili ore di panico agli abitanti di Priolo. Fuggi fuggi generale della popolazione verso i monti. Notizie che si susseguono nervose ci informano che una decina di vigili del fuoco sarebbero rimasti intossicati o lievemente ustionati. Uno di loro, ustionato molto piu’ seriamente, sarebbe stato ricoverato d’urgenza presso l’ospedale “Cannizzaro” noto centro catanese per grandi ustionati.



Il tutto prende corpo questo pomeriggio di domenica 30 aprile 2006, intorno alle 15:30, quando da alcune vecchie condotte in manutenzione, ubicate nel sottopassaggio della ex statale 114, inizia a fuoriuscire petrolio. Per cause ancora non chiarite tali perdite iniziano a prendere fuoco fino a scatenare un incendio di vastissime proporzioni. Una volta scattato il piano di emergenza interno allo stabilimento  e quello di Protezione civile,  sul luogo dell’incidente giungono i pompieri della raffineria Isab Nord e Isab Sub; poi è la volta dei vigili del fuoco di Siracusa e di Catania. Durante le operazioni di spegnimento dell’incendio una decina di vigili del fuoco, rimangono ustionati oltre che intossicati dall’acre fumo. Sette di questi vengono ricoverati nell’ospedale di Siracusa mentre uno, che riporta ustioni molto piu’ serie, viene ricoverato nell’ospedale “Cannizzaro” di Catania.


A seguito dell’intervento dei vigili del fuoco si sprigionano fumosità che via via vanno ad aumentare fino a raggiungere 50, 100, 200 metri di altezza. Dalle fumosità si passa agli scoppiettii, dagli scoppietti ai boati, dai boati a grandissime fiamme che, innalzandosi verso il cielo, terrorizzano moltissimi abitanti di Priolo i quali, spontaneamente, avevano già iniziato ad evacuare il paese. L’esodo piu’ corposo però lo si è avuto subito dopo che il sindaco di Priolo ha parlato dai megafoni della protezione civile al fine di tranquillizzare i cittadini e invitarli a rimanere tappati in casa per evitare di respirare le tonnellate di veleni vaganti nell’aria. Ma anziché ascoltare i consigli del sindaco i cittadini, che probabilmente hanno poca stima di certi abitanti del palazzo, proseguono a fuggire precipitosamente verso zone meno pericolose. Si susseguono poi diversi boati e fiammate mentre l’aria diviene via via sempre piu’ ripugnante per la presenza di odori somiglianti a copertoni bruciati e a petrolio carbonizzato. Una nube di fumo sovrasta minacciosamente Priolo. Da San Focà si nota in tutta la sua drammaticità.

Questa è la prima cronaca dell'incendio poichè, allertati sin dal primo pomeriggio, abbiamo seguito con molta apprensione l’evolversi della situazione. Dai nostri continui via vai Priolo - zona industriale abbiamo realizzato servizi fotografici e video che, per la prima volta nella storia di Priolo, documentano un incidente industriale con un incendio di grosse proporzioni il quale però non sembra al momento essere spento.

Salvo Maccarrone, 30 aprile 2006

 
 

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