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30 APRILE 2006


30 APRILE 2006, ore 15 - Anomalie al Petrolchimico di Priolo. C'è uno strano e silenzioso allarme
 

PRIOLO (30 aprile 2006, ore 19,30)

ERG IN FIAMME - Poco chiare le cause del rogo

Priolo - Pompieri senza acqua - Si è rischiata la catastrofe

Retroscena inquietante - Tra le persone ustionate ci sono vigili del fuoco di età compresa tra i 50 e i 60 anni

 

01 MAGGIO 2006

Priolo - La convocazione di un consiglio comunale straordinario per fare il punto della situazione. A chiederlo è il consigliere comunale, Salvatore Fortuna

Priolo, cosa abbiamo respirato il 30 aprile 2006? Secondo il Consorzio industriale Protezione ambiente (Cipa) "gli inquinanti anidride solforosa ed ossidi di azoto sono rimasti entro i limiti"

Dopo l'inferno alla raffineria Erg nord le critiche costruttive di Legambiente

 
 
 

 

 

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Se hai del materiale inedito (video, foto, documenti, ed altro) sull'incendio Erg del 30 aprile 2006, inviacelo oppure mettiti in contatto con noi.

priolonews@gmail.com

 

 
 

 

 

 
 

 

 
   

LE PRIME NOTIZIE DATE DAL SITO

www.maccarrone.da.ru

 
   

Dopo l'inferno alla raffineria Erg nord le critiche costruttive di Legambiente

Pubblichiamo integralmente un comunicato stampa inviatoci da Legambiente assieme ad alcune foto dell'incendio alla raffineria Erg nord.

"Legambiente esprime la propria solidarietà ai lavoratori feriti nell’incendio che ha interessato la raffineria Erg Nord di Priolo e augura loro una totale e rapida guarigione. È un 1° Maggio segnato dalle forti preoccupazioni dei lavoratori e delle popolazioni del polo industriale per l’incidente e per le sue conseguenze, specialmente per quelle di carattere ambientale a seguito delle ricadute della nerissima nube tossica.

 

Il rogo alla Erg, impianti Nord, visto dal porto di Augusta

 


"Legambiente deve purtroppo rilevare che i piani di sicurezza esterni si sono dimostrati del tutto privi di efficacia informativa nei confronti degli abitanti. "Nonostante il Sindaco di Priolo abbia provveduto, attraverso il vecchio impianto megafonico, ad avvisare i cittadini ed a consigliarli di restare in casa per evitare di respirare sostanze pericolose, un gran numero di loro ha preferito evacuare il paese ed ha così verificato che le vie di fuga sono ancora insufficienti a fronteggiare simili emergenze. I cittadini di Melilli, di Augusta e di Siracusa – non avendo fonti d’informazioni istituzionali – hanno tentato di sapere cosa stava succedendo e quale era la dimensione del rischio telefonando a parenti e amici o ai centralini dei vigili del fuoco. Com’è già avvenuto in passato, ognuno è stato lasciato a decidere da solo come comportarsi. Dobbiamo con rammarico costatare che ad oltre 20 anni dalla direttiva Seveso, la gestione dei rischi connessi ad incidenti rilevanti – come è quello del 30 aprile di Priolo - è ben lontana dall’essere condotta in modo corretto.
"L’incidente è la riprova che sul tema della prevenzione dei rischi nel polo industriale l’attenzione è ancora troppo bassa se, come riferiscono alcune fonti d’informazioni, questo grave incidente è stato innescato dalla messa in opera di una “cravatta”, cioè di una toppa, su un oleodotto bucato in cui passano idrocarburi infiammabili. Rimane aperta e tutta da sistemare la partita delle vecchie e nuove interconnessioni tra gli stabilimenti industriali, con le tubazioni che attraversano in più punti la ferrovia e la ex statale 114 e costituiscono situazioni di rischio inaccettabile.
"Proprio giorno 28 aprile, al Consiglio Comunale informale tenutosi a Priolo per discutere del progetto di un terminale Erg-Shell per la rigassificazione di 12 miliardi di metri cubi l’anno di metano - terminale che si vuole realizzare a poco più di un chilometro dall’abitato -, Legambiente aveva detto e scritto:
- I margini di sicurezza nella zona indicata per l’ubicazione dell’impianto sono assolutamente insufficienti. Appare chiaramente azzardata l’ipotesi di inserire un ulteriore impianto a rischio d’incidente rilevante in una zona in cui ancora oggi non sono stati completati gli interventi previsti dal piano di risanamento per il depotenziamento dei rischi tuttora presenti.
- Il sito individuato per la costruzione del terminale rigassificatore GNL è accanto al Superpontile e ad una base militare N.A.T.O. con pontile militare ove spesso sono ormeggiati sommergibili a propulsione nucleare. Esso è inoltre adiacente all’impianto di Etilene ICAM, scoppiato il 19 Maggio 1985, ed al costruendo impianto di idrogeno.
- La movimentazione delle grandi navi metaniere, una ogni due giorni, comporterebbe dei forti pregiudizi sul traffico portuale della rada di Augusta oltre che un incremento del rischio trasporti.
In questa situazione, in cui si aggiunge rischio a rischio, dove la bonifica rimane una chimera e la questione sanitaria drammatica, è doveroso esaminare il progetto del rigassificatore non isolatamente, ma nel contesto particolare nel quale si andrebbe ad inserire.
"Legambiente, preliminarmente a qualsiasi autorizzazione o nulla osta, ritiene quindi indispensabile l’indizione di un referendum popolare attraverso il quale i cittadini dei comuni di Priolo, Augusta e Melilli abbiano la possibilità di essere pienamente informati e possano consapevolmente pronunciarsi sul progetto del rigassificatore.

"Mentre l’incendio è ancora in corso di spegnimento, Legambiente richiama tutti alle proprie responsabilità e chiede con forza al nuovo governo nazionale di farsi carico responsabilmente dell’attuazione di tutte quelle misure per la riduzione e la corretta gestione dei rischi, per l’informazione e la sperimentazione dei piani di sicurezza, per il reale risanamento e la bonifica dell’area a rischio.
"Alle amministrazioni ed alle autorità locali si chiede di rendere noti, appena possibile, i dati ambientali connessi con l’incidente.

1° Maggio 2006
Enzo Parisi, v. presidente Legambiente Sicilia
Giuseppe Giaquinta, presidente Legambiente Priolo".

 
 

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