Dopo
l'inferno alla raffineria Erg nord le critiche
costruttive di Legambiente
Pubblichiamo integralmente un comunicato stampa
inviatoci da Legambiente assieme ad alcune foto
dell'incendio alla raffineria Erg nord.
"Legambiente esprime la propria solidarietà ai
lavoratori feriti nell’incendio che ha interessato la
raffineria Erg Nord di Priolo e augura loro una totale e
rapida guarigione. È un 1° Maggio segnato dalle forti
preoccupazioni dei lavoratori e delle popolazioni del
polo industriale per l’incidente e per le sue
conseguenze, specialmente per quelle di carattere
ambientale a seguito delle ricadute della nerissima nube
tossica.
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Il rogo alla Erg,
impianti Nord, visto dal
porto di Augusta
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"Legambiente deve purtroppo rilevare che i piani di
sicurezza esterni si sono dimostrati del tutto privi di
efficacia informativa nei confronti degli abitanti.
"Nonostante il Sindaco di Priolo abbia provveduto,
attraverso il vecchio impianto megafonico, ad avvisare i
cittadini ed a consigliarli di restare in casa per
evitare di respirare sostanze pericolose, un gran numero
di loro ha preferito evacuare il paese ed ha così
verificato che le vie di fuga sono ancora insufficienti
a fronteggiare simili emergenze. I cittadini di Melilli,
di Augusta e di Siracusa – non avendo fonti
d’informazioni istituzionali – hanno tentato di sapere
cosa stava succedendo e quale era la dimensione del
rischio telefonando a parenti e amici o ai centralini
dei vigili del fuoco. Com’è già avvenuto in passato,
ognuno è stato lasciato a decidere da solo come
comportarsi. Dobbiamo con rammarico costatare che ad
oltre 20 anni dalla direttiva Seveso, la gestione dei
rischi connessi ad incidenti rilevanti – come è quello
del 30 aprile di Priolo - è ben lontana dall’essere
condotta in modo corretto.
"L’incidente è la riprova che sul tema della prevenzione
dei rischi nel polo industriale l’attenzione è ancora
troppo bassa se, come riferiscono alcune fonti
d’informazioni, questo grave incidente è stato innescato
dalla messa in opera di una “cravatta”, cioè di una
toppa, su un oleodotto bucato in cui passano idrocarburi
infiammabili. Rimane aperta e tutta da sistemare la
partita delle vecchie e nuove interconnessioni tra gli
stabilimenti industriali, con le tubazioni che
attraversano in più punti la ferrovia e la ex statale
114 e costituiscono situazioni di rischio inaccettabile.
"Proprio
giorno 28 aprile, al Consiglio Comunale informale
tenutosi a Priolo per discutere del progetto di un
terminale Erg-Shell per la rigassificazione di 12
miliardi di metri cubi l’anno di metano - terminale che
si vuole realizzare a poco più di un chilometro
dall’abitato -, Legambiente aveva detto e scritto:
- I margini di sicurezza nella zona indicata per
l’ubicazione dell’impianto sono assolutamente
insufficienti. Appare chiaramente azzardata l’ipotesi di
inserire un ulteriore impianto a rischio d’incidente
rilevante in una zona in cui ancora oggi non sono stati
completati gli interventi previsti dal piano di
risanamento per il depotenziamento dei rischi tuttora
presenti.
- Il sito individuato per la costruzione del terminale
rigassificatore GNL è accanto al Superpontile e ad una
base militare N.A.T.O. con pontile militare ove spesso
sono ormeggiati sommergibili a propulsione nucleare.
Esso è inoltre adiacente all’impianto di Etilene ICAM,
scoppiato il 19 Maggio 1985, ed al costruendo impianto
di idrogeno.
- La movimentazione delle grandi navi metaniere, una
ogni due giorni, comporterebbe dei forti pregiudizi sul
traffico portuale della rada di Augusta oltre che un
incremento del rischio trasporti.
In questa situazione, in cui si aggiunge rischio a
rischio, dove la bonifica rimane una chimera e la
questione sanitaria drammatica, è doveroso esaminare il
progetto del rigassificatore non isolatamente, ma nel
contesto particolare nel quale si andrebbe ad inserire.
"Legambiente, preliminarmente a qualsiasi autorizzazione
o nulla osta, ritiene quindi indispensabile l’indizione
di un referendum popolare attraverso il quale i
cittadini dei comuni di Priolo, Augusta e Melilli
abbiano la possibilità di essere pienamente informati e
possano consapevolmente pronunciarsi sul progetto del
rigassificatore.
"Mentre l’incendio è ancora in corso di spegnimento,
Legambiente richiama tutti alle proprie responsabilità e
chiede con forza al nuovo governo nazionale di farsi
carico responsabilmente dell’attuazione di tutte quelle
misure per la riduzione e la corretta gestione dei
rischi, per l’informazione e la sperimentazione dei
piani di sicurezza, per il reale risanamento e la
bonifica dell’area a rischio.
"Alle amministrazioni ed alle autorità locali si chiede
di rendere noti, appena possibile, i dati ambientali
connessi con l’incidente.
1° Maggio 2006
Enzo Parisi, v. presidente Legambiente Sicilia
Giuseppe Giaquinta, presidente Legambiente Priolo". |
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