Incendio al Petrolchimico di Priolo
Allarme nube tossica, scuole chiuse
Le fiamme si
sono sprigionate nel pomeriggio del 30 aprile 2006
Successivamente altri focolai. Pompieri impegnati fino
alle 6 di stamane
Il sindaco ha disposto inoltre il blocco della statale
tra abitato
e area industriale. La procura di Siracusa ha aperto
un'inchiesta
L'incendio nella raffineria Erg
PRIOLO - Ieri pomeriggio sembrava finalmente spento
l'incendio nell'area del Petrolchimico di Priolo, che
era andato avanti per 22 ore, con più focolai. E invece
ieri notte, intorno alle 22, ha riacquistato vigore,
impegnando i pompieri fino alle 6 di stamani. Nonostante
lo spiegamento di forze, risulta difficile tenere sotto
controllo la condotta, lunga oltre due chilometri, e
quindi, spiegano i vigili del fuoco, può accadere che in
qualche punto la temperatura torni alzarsi provocando la
ripresa delle fiamme.
Oggi le scuole sono chiuse, lo ha stabilito il sindaco
Massimo Toppi con un'ordinanza. Rimane bloccata per
precauzione la strada statale che collega il centro
abitato con l'area industriale del Petrolchimico.
Sono state avviate due inchieste sulla vicenda, una
della Procura di Siracusa e una interna della Erg:
obiettivo, stabilire le cause dell'incendio nella
tubatura che consente il passaggio del greggio fino ai
serbatoi che alimentano gli impianti di produzione.
Il sostituto procuratore di Siracusa, Maurizio Musco, si
è recato ieri pomeriggio nello stabilimento per
effettuare un sopralluogo nell'area. Gli ispettori della
Erg sono già al lavoro. Il gruppo conferma che le fiamme
si sono sviluppate a cause di una perdita nella
tubazione, che era in corso di riparazione. Bisognerà
adesso stabilire cosa abbia innescato la scintilla che
ha provocato l'incendio.
L'interesse della società è quello di appurare le cause
in tempi rapidi in modo da riavviare lo stabilimento e
riprendere la produzione. Allo stato attuale, tuttavia,
non c'è alcuna certezza. "E' presto per parlarne",
spiegano dalla società petrolifera. La Erg potrebbe
allestire una linea di interconnessione provvisoria, in
attesa di riparare la tubazione danneggiata dal rogo,
tuttavia tutto è legato all'esito delle due inchieste e
al sequestro delle condotte da parte dell'autorità
giudiziaria.
Il primo incendio si è sviluppato nel tardo pomeriggio
del 30 maggio. Alle 20 il sindaco ha diramato un
comunicato, chiedendo ai cittadini di non uscire di
casa: si temevano infatti gli effetti della nube
tossica, che si era già formata. A questo scopo,
l'ordinanza del sindaco chiedeva anche di tenere chiusi
infissi e porte.
Tra i vigili del fuoco che sono andati a spegnere le
fiamme, già nella serata del 30 sono stati ricoverati in
ospedale un ferito, con lievi ustioni, e 10 intossicati.
Ma il bilancio dopo l'ulteriore incendio di ieri notte è
più grave: sono sei i vigili del fuoco feriti, nessuno
in condizioni gravi. Inoltre un addetto delle squadre
anti-incendio dell'Erg è stato ricoverato all'ospedale "Cannizzaro"
di Catania con ustioni di secondo grado.
A mezzogiorno del primo maggio è esplosa una condotta
della raffineria Erg, mentre erano ancora in corso le
operazioni di spegnimento dell'incendio del giorno
precedente. L'esplosione ha provocato una nuova nube
nera, creando qualche allarme subito rientrato. La
condotta è esplosa a seguito della fuoriuscita di
combustibile e la creazione di una sacca di gas che ha
determinato l'esplosione. C'è stato un grande boato, ma
non ci sono stati feriti e l'incidente è stato subito
circoscritto.
Ieri poco dopo le 17 è stato poi comunicato lo
spegnimento completo dei focolai, che nel frattempo
erano diventati tre. Nell'area industriale, comunque,
rimane il presidio dei vigili del fuoco, coadiuvati
dagli addetti alla sicurezza interni della Erg, presenti
con sette squadre. Nella tubatura, infatti, ci sono
ancora circa mille metri cubi di greggio "e non è
escluso - spiegano dal comando dei vigili del fuoco di
Siracusa - che possa in qualche modo fuoriuscire e
prendere nuovamente fuoco".
Sull'incendio è intervenuta anche Legambiente.
"L'incidente - si legge in una nota dell'associazione -
è la riprova che sul tema della prevenzione dei rischi
nel polo industriale l'attenzione è ancora troppo bassa.
Rimane aperta la partita delle tubazioni che
attraversano in più punti la ferrovia e la ex statale
114 e costituiscono situazioni di rischio
inaccettabile".
(2 maggio 2006) |
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